Dopo una decina di giorni dalla partenza del nuovo modello organizzativo questa domanda sorge spontanea. Riceviamo segnali forti di una recrudescenza di quelle che il sindacato chiama “pressioni commerciali” e che l'azienda definisce “attenzioni alla vendita”.
Ogni giorno i colleghi ricevono plurime richieste di report sotto le più svariate forme (telefonate, mail, fogli excel) da parte di più soggetti: il direttore di filiale, il responsabile di segmento (retail, personal o imprese) e chi più ne ha...
Tutti chiedono risultati, i budget vengono continuamente aggiornati (ci dicono che ne sono arrivati 3 solo a gennaio e questo ci rende perplessi sulla professionalità di chi li redige, ma è un altro discorso), nessuno dice ai colleghi come operare in questa nuova struttura.... Ma chi lavora davvero??? Parafrasando ci verrebbe da dire “i soliti … noti”.
Vogliamo essere ottimisti, immaginando che in una fase di avvio le cose possono essere “poco chiare”. Ma i segnali che ci giungono non fanno che confermare i timori espressi quando il modello è stato illustrato. Purtroppo non si tratta “solo” di ricadute sui colleghi, e sarebbe già grave, ma nel medio periodo il clima di “competizione” invece che di “collaborazione” che nei fatti il modello impone si ripercuoterà anche sui risultati: insomma, la solita politica del “mordi e fuggi”. Ed ai lavoratori il solito compito di ricucire...