Uilca Gruppo Intesa Sanpaolo per fare rumore

Ti presentiamo la nuova iiniziativa "Uilca Gruppo Intesa Sanpaolo per fare rumore", per tornare a riflettere sull’origine della violenza e su come contrastarla.

Oggi ti proponiamo il film Women Talking che abbiamo trovato ricco di stimoli. Qui di seguito puoi leggere la nostra recensione. 

Se anche tu hai visto un film, hai letto un libro, hai piacere di parlarcene, ogni 25 del mese, insieme a una nuova iniziativa Uilca Gruppo Intesa Sanpaolo per fare rumore, sceglieremo anche una recensione, un consiglio di lettura fra quelle che riceveremo…Inviaci il tuo scritto a contest@uilcais.it

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Con Women Talking, della regista Sara Polley - ispirato al romanzo “Donne che parlano” di Miriam Toews - entriamo nella barbarie di un sistema patriarcale attraverso gli occhi e le parole delle donne di una comunità religiosa che, nel 2010 – anno di ambientazione del film - vive con costumi e usi di un’altra epoca, e con un potente ancoraggio a precetti religiosi.

La violenza perpetrata contro le donne della comunità - nei decenni narcotizzate e stuprate a ripetizione - emerge prepotentemente nella sua realtà inquietante e tragica, ma senza alcuna spettacolarizzazione: non viene mai esplicitamente mostrata dalla regista che sceglie anche di non far apparire mai sullo schermo gli uomini che hanno compiuto gli abusi, la cui presenza schiacciante, tuttavia, pervade tutto il film.

È proprio durante alcune giornate di assenza degli uomini che le donne della comunità, a seguito dell’ennesimo episodio di violenza, si riuniscono nel fienile in una vera e propria assemblea in cui dibattere sulla scelta da compiere: andarsene dalla comunità o rimanere e combattere.

In quello spazio circoscritto, condiviso, che la telecamera restituisce in una penombra fatta di colori spenti, contribuendo a far emergere tutta la forza delle idee e delle parole pronunciate, diventa il luogo del diritto alla scelta in cui si incontrano e scontrano le anime, i vissuti, le difficoltà delle donne chiamate a decidere per tutta la comunità.

Hanno personalità diverse, hanno vissuto il terrore, ma anche la resistenza alla violenza: le loro parole diventano l’autodeterminazione femminile che non può più tacersi. Il dibattito si snoda con la profondità di dilemmi morali, di quesiti esistenziali e identitari, della necessità di educare e proteggere giovani, bambine e bambini, e di come rendere coerente la scelta da compiere con l’aderenza alla propria fede religiosa. Interrogativi che restituiscono una dimensione che echeggia quella della tragedia greca.

Cosa decideranno queste donne che si sono prese il diritto di scegliere?