Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Le donne in tutto il mondo - e l’Italia non fa eccezione - sono vittime di violenza che è fisica, psicologica, economica, sessuale, è violenza nei confronti delle loro figlie e dei loro figli, forme non sempre visibili, ma tutte devastanti. Le donne sono vittime di violenza, molestie e atti persecutori, nella loro vita sociale, ma anche sul lavoro e molte, moltissime volte nell’intimità della vita privata. Il femminicidio esiste e non è un omicidio di donne, è qualcosa di bene diverso!
Le nuove tecnologie digitali hanno reso possibile nuove modalità di perpetrare violenza e molestie nei confronti delle donne. Il confinamento imposto dal Covid19 sta facendo emergere dati impressionanti di una accentuata vulnerabilità delle donne. Vulnerabilità fisica, ma anche economica con perdita di posti di lavoro e accentuazione della disuguaglianza salariale e sociale.
Lottare contro la violenza nei confronti delle donne significa battersi anche contro la violenza nei confronti delle loro figlie e dei loro figli – perché la cosiddetta violenza assistita è una vera e propria violenza contro bambini e bambine – e combattere stereotipi e condizionamenti culturali che rendono altrettanto prigioniere le donne quanto gli stessi uomini, le giovani e i giovani, le bambine e i bambini.
La Uilca del Gruppo Intesa Sanpaolo si unisce alla Uilca nazionale e alla Uil nel condannare ogni forma di violenza e molestia nei confronti delle donne e rinnova il suo impegno a diffondere una cultura plurale, inclusiva, rispettosa delle differenze di ogni tipo a partire, ma non solo delle differenze di genere e orientamento sessuale.
Ricordiamo che la Uil ha attivo il servizio Mobbing & Stalking (cliccaqui per approfondire).
In questa giornata consigliamo:
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la lettura del nuovo numero di Obiettivo Pari Opportunità (cliccaqui) a cura della Uilca nazionale che contiene importanti contributi e un interessante questionario.
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le dichiarazioni del Segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri che definisce la violenza frutto di un albero malato che ha radici nella diseguaglianza (cliccaqui).
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le iniziative delle varie regioni (qui)